Comunicato 2/2011 del 14/04/2011

Due Giorni dedicati alla riflessione sugli Open Data

A Venezia lezione sugli Open Data; a  Bologna un documento comune tra associazioni e PA per la liberazione dei dati

Il 12 e 13 aprile 2011 sono stati due giorni intensi per i membri di GFOSS.it, impegnati sul fronte degli Open Data.

Non solo Open Governement per i dati pubblici, come giustamente rivendicano molti esperti di comunicazione nel settore pubblico, ma anche e soprattutto Open Knowledge, un fronte su cui GFOSS.it si è impegnata fin dal suo esordio e che oggi pare decisamente di attualità.

Lo testimoniano i numerosi partecipanti al seminario che si è tenuto a Venezia il 12 aprile, nell’ambito della Scuola di Dottorato dello IUAV “nuove tecnologie & informazione territorio e ambiente”, con gli interventi di Stefano Costa (1) e Marco Ciurcina, e la vivacità del workshop di Bologna del 13 aprile dove Pubblica Amministrazione ed esperti, sotto la guida di GFOSS.it e Regione Emilia Romagna, si sono riuniti intorno ad un tavolo per stendere un documento (2) che diventerà un impegno di lavoro per i prossimi anni.

“I dati geografici sono una bestia strana” ha esordito Stefano Costa a Venezia. Archeologo, membro di Open Knowledge Foundation e collaboratore del Centro Nexa. Lui, che ha saputo ben ammaestrare questa e altre bestie, ha ricordato che i colossi dei software geografici sono nati e cresciuti negli USA, dove ogni anno vengono rilasciati i dati territoriali con libertà di riutilizzo anche per fini commerciali. L’inclusione dell’attività commerciale è importante perché i dati per la loro intrinseca natura vanno elaborati, riorganizzati, confrontati con altri. Se si preclude questa possibilità alle imprese si dimezza la loro capacità di innovazione.

Sotto il profilo giuridico, ampio e completo l’intervento di Marco Ciurcina, avvocato esperto di diritto commerciale e information technology. Dopo aver spaziato sulle diverse tipologie di diritti e sugli obblighi normativi al riuso dell’informazione nel settore pubblico (Direttiva Duropea 2003/98, D.lgs. 82/2005 “Codice Amministrazione Digitale”) ha spiegato come non sia sufficiente mettere a disposizione i dati se non c’è una licenza che permette di definire esattamente cosa è possibile fare con quei dati. Il diritto d’autore infatti esiste a prescindere dal fatto che il detentore dei diritti ne sia al corrente e lo voglia fare valere. Nella maggior parte dei casi gli Enti Pubblici hanno pagato la produzione di dati geografici (ad esempio le ortofoto) per ottenere in cambio dei diritti di utilizzo molto limitati su quei dati. Scegliere la licenza giusta non è semplice, dipende dal tipo di dati che intediamo liberare.

Il giorno successivo gran parte della brigata si è spostata a Bologna, ospiti della Regione Emilia Romagna. Alessandro Furieri, presidente di GFOSS.it, esprime viva soddisfazione per “lo spettacolo incredibilmente godurioso di un lungo tavolone con 30 persone che hanno discusso accanitamente, vivacemente, e con grande competenza per circa sei ore”.

Al tavolo erano rappresentate GFOSS.it e le altre associazioni che si occupano del tema, con la presenza in forze della Regione Emilia Romagna e una buona rappresentanza del CSI Piemonte (gli artefici di dati.piemonte.it, esperienza italiana di punta nell’Open Data).

“La cosa forse sorprendente - prosegue Furieri -  è stata che neppure una singola volta è emersa l'obiezione «perchè mai dovremmo fare open data?». Il clima culturale ormai è nettamente cambiato: nessuno trova da obbiettare sulla necessità di fare open data, visto che si ottengono grandi risparmi, maggiore efficienza e ottime ricadute sull’economia. Pare che alle Associazioni non spetti più il ruolo dei «rompi-rompi» che chiedono cose strane ed incomprensibili. Le Istituzioni si aspettano invece dalle Associazioni un supporto operativo e costruttivo per fare cose concrete, e per farle correttamente. Non c'è che dire, è una rivoluzione copernicana.”


(1) http://www.slideshare.net/stefanocosta/open-data-open-knowledge-prospettive-per-la-condivisione-di-dati-territoriali

(2) http://gfoss.org/index.php/open-data-geografici

I cookie ci aiutano ad erogare servizi di qualità. Utilizzando i nostri servizi, l'utente accetta le nostre modalità d'uso dei cookie.Maggiori Informazioni